Settembre è un mese dolce ma anche terribile: riprende la scuola, riprende il lavoro – ed è bellissimo! Ma allo stesso tempo riabbracciamo tutte quelle incombenze che – se non gestite per bene – possono diventare grandi intralci alla nostra vita lavorativa e personale. E quindi fonte di stress. E quindi, come direbbe il Milanese Imbruttito: “Ho già bisogno di un’altra vacanza”. Con il vero intento di darti una mano, ti segnalo le sei cose che un insegnante di canto dovrebbe fare prima dell’inizio dell’anno accademico, secondo me.
Check up medico.
Imprescindibile per chi come noi lavora con la propria voce e quindi con il proprio corpo. Immancabili sono foniatra, allergologo (se necessario) ed esami del sangue completi. Poi tutti gli esami che svolgiamo di routine ogni tot mesi, da capo a piedi. E visto che quando inizio a prenotare poi mi viene l’ipocondria galoppante, passo dal mio medico di base per fare il tagliando. Scherzi a parte – abbiamo orari sballati e mantenere l’equilibrio su alimentazione e sonno è impegnativo. Meglio prevenire che curare, no?
Commercialista.
La prima telefonata del mese va a lui, l’uomo le cui email riescono ancora a farmi sentire le farfalle nello stomaco. Ultimamente sono più che altro dolori pre-infarto, ma accontentiamoci, sempre cuore è. Mettere in ordine i conti, ricordare le scadenze, sistemare ricevute e fatture sono tutte cose noiose che se organizzi prima di iniziare a lavorare è meglio. Annesso a questo, direi che è il caso di fare anche mente locale su quanto c’è in tasca (post vacanze), sulle incombenze future (scadenze) e sul rimettere in sesto i conti per sapere già prima se quel corso o quel nuovo microfono te li puoi permettere o meno.
Quante ore lavorerai?
Strettamente correlato a questo è l’organizzazione degli impegni, ovvero quante ore di lezione hai previsto di fare? Attenzione a non commettere l’errore dei principiante (troppe da non riuscire a gestirle): tornati dalle ferie siamo tutti belli carichi, ricorda però che il numero di allievi che scegli di prendere a settembre sarà più o meno lo stesso numero che dovrai seguire per mesi e preparare per il saggio di fine anno. Prevedi anche delle giornate in cui potrai organizzare i recuperi, gli imprevisti capitano. Se la tua agenda è già impacchettata, potresti considerare di organizzarti con un collega per le sostituzioni oppure programmare delle date ad hoc con la struttura che ti ospita. Non trascurare il tempo per te, non solo per il tuo studio e le prove, ma anche per lo svago, per il nutrimento necessario alla nostra professione: un corso di aggiornamento, un concerto, un museo, una passeggiata… Includi nella tua agenda del tempo per tirare il fiato, con le pile scariche non si rende bene.
Impara a promuoverti bene.
E se invece di allievi non ne ho, cosa faccio? Domanda che può generare valanghe di ansia. La prima cosa è chiederti: perché non hai allievi? Sei alla prima esperienza? Li avevi e li hai persi? A bocce ferme, hai ancora modo di poter analizzare la situazione e porre rimedio, o apporre modifiche al tuo programma o alla tua autopromozione. Hai mai pensato di chiedere delle recensioni del tuo lavoro ai tuoi allievi? Potresti pubblicarle sul tuo sito, sulla tua pagina facebook o sul tuo profilo linkedin, ad esempio. Un buon modo per avere un feedback e al contempo uno sprint per la tua autostima!
Aggiorna il tuo curriculum vitae.
Se il metodo Marie Kondo ti appassiona, potresti applicare il magico potere del riordino al tuo curriculum vitae artistico. Aggiornare il cv ti permette di fare anche mente locale su cosa di manca e cosa vorresti raggiungere come obiettivo professionale. Un altro consiglio “salva spazio salva tempo” è quello di rendersi disponibile al telefono in orari e giorni ben precisi, in modo da non impazzire con la questione della reperibilità estrema.
Ci meritiamo un bello stile!
E infine, non possiamo dimenticare che dare una rinfrescata al nostro look in previsione del grigio inverno è un toccasana per lo stile e il buonumore, specialmente se abbiamo trascorso l’ultimo periodo lavorando online chiusi in casa. Osare osare osare, il nostro lavoro ce lo permette eccome, quindi largo alla creatività che ci contraddistingue.
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